Scena & Schermo 2008 parte 7°



Oggi al Nuovo Colosseo per le "Schegge d'autore"
IN SCENA IL DISADATTAMENTO
di Carlo Rosati

80514 - Oggi al Nuovo Colosseo per le "Schegge d'autore": IN SCENA IL DISADATTAMENTO

Con le "Metamorfosi" di Bottaro e "Mia" di Pauletto, i "corti" di Idria Niosi, Montanari e Sabrina Biagioli.

di Carlo Rosati

Roma (14.5.08) - Questa sera si conclude il settimo gruppo delle "Schegge d'autore", mentre l'ottavo gruppo, in programmazione dal 17 al 17 al Nuovo Colosseo, completerà la presentazione dei "corti" in gara: la premiazione avrà luogo domenica alle 19,30.

Tra i "corti" in gara questa sera al Nuovo Colosseo ho trovato molto interessante il testo di Luciano Bottaro, la "Seconda metamorfosi" che rifacendosi ad Ovidio traccia una metafora delle stabili metamorfosi politiche italiane in un testo messo in scena da Marco Pillucci interpretato da Annamaria Pediconi, Antonella Arduini, Cristina Cubeddu e Mirko Ferramola. Le sue "metamorfosi", che si svolgono come una tragedia greca, con candele che illuminano la scena, rimanda ai nostri giorni in un testo politico di parte, che mi trova consenziente, per l'evidente manipolazione del pensiero unico e le trasformazioni che verranno attuate dal Titano-Nano, come affermano dalla scena; ma tutto lo spettacolo viene sviluppato in una metafora espressa con gusto.

Un disadattamento da perdenti, più personale, più intimo, più malato, più patologico, è quello che Andrea Pauletto esprime in "Mia", un monologo portato molto bene dall'attore-autore che pensa che tutte le cose che non vanno bene nella vita possono lavarsi con acqua e candeggina, come i pavimenti di casa. Odia lo sporco Cristian, tutto dev'essere bruciato o lavato, pulito. Un ragazzo incapace di amare. Con fiammeferi e benzina brucia l'auto dell'amico anziano di Mia, con la candeggiana vorrebbe pulire Mia e la sua casa, ma arrivano i "guardoni", i poliziotti che lo portano via. Un'interpretazione molto buona.

Tre amiche sono le interpreti de "La bella, la scema e la cattiva" di Idria Niosi, che ha curato anche la regia per Desiré Cozzolino, Laura Garofoli e Olga Pultrone. Becky, la bella, è dolce, educata ma anche metodica e calcolatrice. Camilla è goffa e ingenua, ma spesso un po’ qualunquista; mentre Barbara è la cattiva, vestita di nero, aggressiva. Sono tre giovani disadatte al vivere, chiuse nella loro amicizia. Trascinate da Barbara, che sembra la più determinata, sono arrivate anche alla pasticca e alle canne. Insieme sembra che si sostengano, ma poi verrà fuori il grande disattamento di Barbara alla vita: sarà tragedia.

"Vincere" di Marco Montanari, con Alice Di Clementi, Camilla Fraschini, Marco Martino, Maria Costanza Barberio, Paola Santamaria, Valeria Palmacci, inizia bene, come una commedia musicale degli anni della guerra, sulle note di "Bingo-bongo", con le ragazze che invadono la platea, prima del palcoscenico, ma per me si sviluppa non troppo bene nella comunicazione che si fa complicata nel suo sviluppo. La scena e il balletto diviene una specie di ring, dove il ballerino, o il vincitore, viene nominato capo e poi rifiutato. Alla fine è come tutto il gruppo.

Due disadattate sono anche le due sorelle di "Oh Carol..." di Sabrina Biagioli, che ne cura la regia e lo interpreta con Debora Giobbi e Gina Merulla. Sono due sorelle che ripercorrono la loro vita, come se fossero bambine, con le loro "Carol" in mano, le loro bambole, ripensando al padre. Tra le due, sullo sfondo, davanti ad uno specchio, si scorge il più bel nudo artistico di quest'edizione. E Niga, la memoria e la vita, che verrà, vestita prima di nero, poi di rosso, infine di bianco, a dare voce a tutto quello che le due sorelle non si sono dette. Lo spettacolo che ha avuto i maggiori applausi di tutti quelli proposti in questa serata.

L'altro gruppo di "Schegge", che andrà in scena da domani al 17 maggio Nuovo Colosseo, comprende:

LE STESSE CATENE di Gianluca Bondi, con Nicoletta Cefaly, Tiziana Bazzucco, Davide Saponaro, Caterina Testi. Musiche dal vivo: Davide Saponaro- percussioni e voce Marcello Fonte - organetto e voce

MIELE di Alessandro Mauri, con Gloria Gulino. Sinossi: Miele racconta storie fuori dal cinema, così gli spettatori escono da un sogno per entrare subito in un altro. Miele ha le scarpe da tennis e i capelli sciolti. Miele è innamorata così forte che vuole cavarsi di dosso l’utero e la speranza di una maternità. Miele sarebbe così felice fumando una sigaretta, se qualcuno, una volta, le dicesse grazie. E se ci fosse solo, una volta e per sempre, silenzio e autunno

AMATA DA TUTTI di Carlangelo Scillamà, con Monica Menchi, Fuori Concorso. Sinossi: Elvira è una giovane donna, carina, spigliata, intelligente e ha famiglia: un marito, un figlio pieno di esigenze e una mamma un po’ soffocante. Ha un lavoro, part time, che vorrebbe cambiare per qualcosa di più fantasioso, anche se ha perso ogni speranza che ciò si avveri. Elvira così è un po’ spenta dalla vita di tutti i giorni, dal tran tran, che non cambia mai. Anche per lei c’è stato un piccolo raggio di sole, la novità che dà senso alle giornate, forse alla vita; il suo raggio di sole si chiamava Luca, ma anche questa storia, questo unico momento di evasione e di felicità ormai è passato per sempre, travolto dalle complicazioni. La rinuncia, il dolore. Elvira si sente spenta e morta dentro, e nulla possono fare i tiepidi affetti della sua famiglia... meglio una sambuca!

OREA di Renato Capitani (Fuori concorso), con Renato Capitani, Mariagrazia Cercudo, Stefania Fragnito, Eugenia Foti, Marlena Ippoliti, Gennaro Lasco, Pierluigi Littera, Rita Pasqualoni, Salvatore Rivo. Sinossi:"OREÀ" è la scritta di un’insegna luminosa che si trova in uno spazio isolato, forse un campo in periferia. Sebbene intorno ci sia solo deserto ed abbandono, continua ad accendersi e non si sa da dove prenda l’energia per farlo. Nessuno sa nemmeno che significato abbia né a cosa sia appartenuta. Solo una persona conosce la sua storia: il personaggio del Folle, che però ha perso la memoria e non si ricorda nemmeno la sua identità. L’unica sua certezza è che vede accadere in questo posto fatti che tutti considerano surreali ed inesistenti, ma che invece sono successi e succedono ancora. Allora chi è il vero folle?…

CASA DI BAMBOLE ovvero bambole di casa di Alessandro Trigona Occhipinti, con Antonella Dell’Ariccia, Arianna Gaudio Sinossi: Una donna parla con un’amica in quello che potrebbe sembrare essere un normale racconto. Ma non è così. Quella donna non è una persona qualsiasi, è qualcosa di più, forse anche un simbolo. Come l’amica che non è certo quella che sembra essere. Tra realtà e finzione, c’è un universo. Tra realtà e finzione, tutto si mescola in un indistinguibile apparire.

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