Rec. InScena Rassegna di R. Aufiero


Nuove professionalità teatrali : un bilancio per " Schegge d'Autore"
di Raffaele Aufiero

NUOVE PROFESSIONALITÀ TEATRALI.
A Roma la cerimonia conclusiva di “Schegge d’autore”


Con la consegna dei premi ai vincitori presso il teatro Nuovo Colosseo di Roma, si è appena conclusa l’ottava edizione dell’annuale appuntamento di “Schegge d’Autore”. Non più una rassegna ma un vero proprio festival del corto teatrale, come ha inteso sottolinerae Renato Giordano, instancabile motore potenza organizzativa e direttore artistico del festival, al quale compete anche l’onere di selezionatore- unico delle opere in concorso, “non visionate” in palcoscenico ma “lette”, e valutate (grande responsabilità) attraverso i copioni. Renato Giordano, plaudendo all’ottima riuscita della manifestazione, articolata lungo un intero mese di rappresentazioni, ha sottolineato come il livello di qualità e lo spessore drammaturgico delle trentasette opere in concorso (delle oltre 300 adesioni di quest’anno) sia andato crescendo nel corso delle otto edizioni della sua ormai lunga e consolidata storia.

“Shegge d’autore” è un appello al quale rispondono ormai centinai di artisti da tutt’Italia: Fabrizio Caleffi, di Milano, apprezzato autore e attore, come pure Antonio Tramontano, di Salerno, anch’egli ottimo autore, attore e regista sono tra le presenze più assidue e costanti, oltre che qualificate della rassegna. Centinaia di artisti che fanno del palco del Tordinona (durante i primi quindi giorni della rassegna) e del Nuovo Colosseo (per gli altri quindici giorni) luoghi deputati allo svolgimento di una grande kermesse di passione, di intelligenza, di professionalità e di spiccata propensione alla cultura del teatro interpretata nei suoi molteplici aspetti siano essi spettacolari, intrattenitivi, espressivi e critici. Come dicevamo, ben trentasette compagnie, quest’anno, corredate di autore, ovviamente, ma sempre più che nel passato (quando l’autore si presentava anche in veste di interprete unico e di regista) anche di registi, musicisti in scena, e attori a volte in numero di mezza dozzina, si sono alternate sui palcoscenici per offrire al pubblico sempre più attento e partecipe il risultato di un lavoro drammaturgico che concentra e sublima in un tempo inferiore alla mezz’ora tutta la dimensione scritturale di un testo che rivendica comunque la nobiltà, insieme all’essenzialità, di un impegno autoriale e di compagnia sentito e qualificato. Così le palmares di quest’anno, assegnate da una giuria attenta e scrupolosa rappresentata sul palcoscenico dal Presidente della stessa, Franco Portone: Premio per Miglior autore a Fiona Dovo, di Genova per “Urlo libero”; Secondo Premio all’autore ad Anna Cantagallo, romana per “Et voilà, l’aujourd’huisme”. Il premio per la Migliore regia è andato ad Andrea Baracco per “Casa di bambole”, di Alessandro Trigona Occhipinti; Teresa Cordaro, palermitana di origine, Premio per il Miglior spettacolo “Ch@t ti amo?”; Idria Niosi, messinese, Premio per la giovane regia al suo testo “La bella, la scema.. e la cattiva”; a Luciano Bottaro, siracusano, il Premio per la scrittura drammaturgica con “Seconda metamorfosi”.

L’ambito Premio Speciale della Giuria con motivazione di esemplarità è stato assegnato a Luisa Sanfilippo per lo spettacolo “Dora Maar, musa inquieta di Picasso” di cui è autrice e superba interprete, coadiuvata dal progetto scenico di Vincenzo Sanfilippo che contemplava anche le apprezzate ed originali scenografie ispirate ai cicli pittorici delle modelle picassiane tra cui culminava il grande dipinto “Guernica” simbolo dell’umana barbarie del xx secolo, e di tutte le stragi civili, perpetrate senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri, e via travestite da lotte politiche o da presunte “missioni” storiche. Per quanto concerne poi il versante dell’interpretazione, i premi sono stati così distribuiti: Premio Miglior attore a Simone Martini intreprete di “Scheggia sei proprio un genio …” di Ilaria Mavilla ed ex aequo a Francesco Rossi Salvemini interprete di “Carlo, Ilaria, Antonio” di cui è anche autore; Premio Migliore attrice a Giulia Gibbon (per “Dissolvenza” di Alessandro Veronese) e, ex aequo, all’espressiva Monica Menchi (per “Amata da tutti” di Carlangelo Scillamà). Il premio per la Miglior attrice non protagonista a Monica Mariotti (per “Una volta all’anno” di Francesco Randazzo). Premi Miglior attrice/attore emergente a Dina Merulla (per “Oh Carol!” di Sabrina Biagioli) e a Cesare Biondolillo (per “Labbra serrate” di Renato Giordano). Infine, nell’ambito della interdisciplinarietà delle arti promossa dall’Enap, l’ente che, unitamente allo Snad, sostiene il festival fin dalla sua istituzione, sono stati assegnati premi ad Antonella Zagaroli per la poesia e Lucio Castagneri per le arti visive.

R. Aufiero
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