su "Striptease" di Renato Giordano da V. Sanfilippo


Per lo SNAD on line.

Recensione di Vincenzo Sanfilippo.

STRIPTEASE, SOGNI DI DONNE O DONNE DA SOGNO? Di Renato Giordano

Con Alessandra Pierelli, Valeria Magistro, Livia Cantarano, Eleonora Godano.

Regia di Renato Giordano

Musiche: Vito Caporale e Renato Giordano.

Teatro Tordinona. Roma.

· Premio speciale alle attrici di Striptease di Renato Giordano. Schegge 2007

Titolo ammiccante, scrittura consapevole ma brillante, insaporita con ironia blasé e un prontuario di humour, che parla di sesso e sentimenti e della loro necessaria complementarietà, fanno di questo testo di Renato Giordano, riproposto per schegge, una specie di dopamina pin–up del trasformismo femminile, quale mossa fondamentale e inevitabile: coprire per scoprire, scoprire per coprire, erotizzare una parte del corpo nascondendola in parte, scoprirla per esibirne il fascino ultrasexy.

Nella soffusa e intima luce dei camerini di un locale di striptease, d’una Roma ambigua e ovattata, quattro amiche, per arrotondare i guadagni, si preparano ad andare in scena per fare la loro esibizione. Sono giovani ed emozionate, a volte tristi e si reputano incomprese. Ma hanno l’età del coraggio, per cui sono ottimiste e responsabili, coraggiose, determinate a sopravvivere e a superare le loro età di Lulù.

Helena, appassionata del suo lavoro, saggia e precisa che spera prima o poi di recitare in un musical; Linda, all’apparenza aggressiva e cinica, in realtà fragile e sofferta da un amore sfortunato; Pamela che torna a fare lo strip dopo una esperienza di impiegata ministeriale, sempre inguaiata in storie d’amore improbabili; Naomi, sensuale e concentrata sulla sua piccola bambina. Le ragazze, mentre si vestono e si truccano, si raccontano i loro problemi, cicalecciano disincantate ed eccentriche a ruota libera del senso della vita, paventano con ironia “ l’assoluto provvisorio” che temono diventi certezza, rievocano le piccole storie del quotidiano, le storie d’amore, gli improbabili rapporti con “i clienti”.

Tutto molto diverso da quello che poi vediamo sulla passerella o intorno al palo dove trasformatesi in bambole proibite fanno il loro show. L’imperativo, dettato dallo spettacolo, è “sdrammatizzare” e divertire gli spettatori con suadenti e armoniche flessioni pelviche, al ritmo di una playlist copulativa che dà carica e sconfinato ottimismo mettendole nell’umore giusto (…). Il body look off limits evidenzia la loro bellezza facendole apparire irraggiungibili femme fatali, maliarde, aggressive, punck, o santarelline stile scuola superiore; personaggi da favola tipo cappuccetto rosso, o vampire con tanto di serpente al collo, come si trovassero in un ipotetico film-libido pensato da Tarantino per traghettare la passione oltre le colonne d’Ercole della pochade con effetti comicamente devastanti.

Ma l’ambizione di Giordano però è quella di realizzare una commedia di costume che faccia sorridere, e al tempo stesso riflettere sul vuoto pneumatico creato dalla cosiddetta precarietà attuata da pallonare politiche giovanili. Ma anche da qualsiasi altra forma di potere che abbia cancellato l’etica e avuto pesantissimi riflessi su tutti i comportamenti sociali. Per cui davanti alla questione dell’essere o non essere, per sopravvivere e pagare le bollette, molti giovani, come le protagoniste di questo spettacolo, fanno Body- art con professionalità da consumati attori. Avvolte da luci colorate e stroboscopiche, saettanti e cangianti, sexy e patinate, perfette e satinate come delle Calendar girls, aggressive almeno come le loro formosità, si esibiscono per i desideri degli uomini ma anche per i loro sogni.

Questo è “Striptease”: una commedia costruita con levità, naturalezza e senza volgarità che parla di Donne da Sogno che racconta Sogni di Donne!!...con grandissimo divertimento e assoluta spettacolarità.

Le protagoniste tutte brave, sono Alessandra Pierelli, la “fidanzatina degli italiani” reduce dall’Isola dei Famosi, nei panni della bella e saggia Helena; Valeria Magistro la tosta e punk Linda; Livia Cantarano la svampita e maschio-dipendente Pamela; Eleonora Godano, la materna e aspirante costumista Naomi. Lo spettacolo andato in scena con successo di pubblico e critica in America ed in Canada in varie edizioni, è alla sua prima versione italiana.

27 aprile ’07 Vincenzo Sanfilippo
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