Scena & Schermo 2007 parte 3°








70503 - Terzo gruppo delle "Schegge" al Tordinona: GLI UMORI DI OGGI, DALLA REALTA' AL SOGNO.
Dai giovani alla pazzia della Bidinelli al "sogno" di Capitani.

di Carlo Rosati

Roma - I giovani di oggi, i loro discorsi, i loro amori, dalle domande di sesso a quelle di matrimonio non avevano ancora coinvolto nessun autore di questa edizione, almeno in maniera così diretta e vera. Ci ha pensato un autore e un uomo di teatro illustre come Luigi Lunari, che mostra la sua matura gioventù onorando una manifestazione come "Schegge d'autore", ma che negli anni Settanta/Ottanta ha collaborato con Grassi e Giorgio Strehler nel più grande teatro italiano e mondiale: il "Piccolo" di Milano.
Lunari, fuori concorso, ovviamente, ha presentato due "Schegge" e nella prima, "Una domanda di matrimonio" non riprende od aggiorna i temi di Cechov, ma porta sulla scena due "ragazz… ini" di oggi, con moto, caschi, linguaggio strascicato, ma quasi bocconiano nelle sue "linee di sviluppo" per la programmazione di una vita futura che passano dall'iniziale al siamo al momento di chiederti se "me la dai", al "te la do'" finale; provocando qualche problema al lui, per arrivare ad una domanda di matrimonio come se fosse l'analisi di un andamento di borsa, ben interpretato da Tommaso Carratelli ed Elena Salvi diretti da Giuseppe Lorin. Lo stesso regista ha allestito anche il successivo corto di Lunari "Il discorso del candidato" che apre una gara politica con il funereo inno del "forza italia" berlusconiano e il relativo e stucchevole "mi consenta": parole che hanno un effetto comicissimo soltanto quando vengono pronunciate da Lui o commentate da Emilio Fede.
In "Streghe di periferia" della spagnola Ana Cuenca ci troviamo in un locale di Napoli sullo stile di Forcella più che dei centralissimi Quartieri spagnoli. Una madre napoletana, Antonietta, è disperata al capezzale del suo neonato che smania febbricitante ed arriva una senegalese che lo cura con i riti del suo paese e coinvolge anche la sua amica cilena, e il bambino mostra notevoli segni di miglioramento. Un lavoro diretto da Antonella Capone e interpretato da Paola Campanelli, Marta Langiu e Felicitè Mbezele. Un altro grande partecipante di queste "Schegge" è Oreste Rizzini. regista oltre che interpretativa voce recitante del "Dottor Sale in Zucca e Mister Zucchero Mannaro", un titolo alla Wertmuller della creativa Paola F. Bidinelli, autrice tra l'altro di "Regina" interpretato da Mariangela D'Abbraccio e Francesco Tavassi. Uno spettacolo ben interpretato da Milo Vallone con le musiche di Nicolas Giusti. L' allestimento riporta la doppia vita di un imprenditore moderno, regolarissimo il giorno e completamente differente la notte, il quale vive diviso tra sua metà umana e quella bestiale, interpretato dal bravissimo Vallone, ma raccontato e dialogato anche dalla voce di Rizzini, grande protagonista del nostro teatro degli anni Settanta e successivamente perfetto doppiatore. Un lavoro che propone nel suo grottesco l'incubo della vita non rinunciando alla sua ironia e alla sua assurdità.
Ha chiuso gli spettacoli quello di Renato Capitani che mette in scena e interpreta insieme a Rita Pasqualoni: "Prova ad immaginare", una speculazione filosofica e poetica tra il sogno e la soccombente realtà, recitato con molto gusto e misura, forse anche troppa, da Renato Capitani e sottolineato dalla musica di John Lennon, che appare nel sogno del protagonista mentre suona dal suo pianoforte bianco: una realtà onirica dalla quale il protagonista non vorrebbe mai uscire o risvegliarsi.
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